MILANO – Ecco la sintesi dell’intervento su Caffè e sistema cardiovascolare tenuto dal Professor Luca Scalfi (FOTO) al convegno dell’Ica su caffè e salute. Luca Scalfi è Professore Ordinario di Fisiologia, Dipartimento di Sanità Pubblica, Università degli Studi di Napoli Federico II.
Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di mortalità nelle nazioni industrializzate.
La loro prevenzione dipende da idonei interventi sui fattori di rischio modificabili, a cominciare dallo stile di vita e, in particolare, dalle abitudini alimentari, intese sia come consumo dei diversi alimenti che come apporti di nutrienti e altre sostanze d’interesse.
L’interesse per la valutazione degli effetti del caffè sulle malattie cardiovascolari è giustificato dal consumo usuale e diffuso di tale bevanda da parte della popolazione, nonché dalla sua composizione che include diversi composti con potenziali effetti nutrizionali e funzionali.
Gli effetti sulla salute cardio-vascolare sono stati studiati sia tenendo semplicemente conto del consumo della bevanda sia in relazione alle singole componenti del caffè.
Vanno inoltre considerate le varie modalità di preparazione del caffè come anche la possibile assunzione di caffè decaffeinato.
I dati della letteratura al riguardo sono molto articolati.
Nel complesso, studi clinici, studi di epidemiologia nutrizionale e relative meta-analisi indicano in modo sostanzialmente univoco che il caffè, ai livelli di consumo che si ritengono usuali, non ha conseguenze negative ma, al contrario, potrebbe essere associato a una riduzione del rischio per malattie cardiovascolari.
Restano da identificare con più certezza le componenti della bevanda responsabili di tale effetto.
CURRICULUM VITAE
Luca Scalfi è professore Ordinario presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli. Si è sempre interessato di Nutrizione Umana, prima presso il Dipartimento di Agraria e successivamente presso il Dipartimento di Sanità Pubblica della Scuola di Medicina e Chirurgia.
Come didattica, è titolare di diversi corsi di studio relativi all’Alimentazione e Nutrizione Umana, alla Nutrizione Applicata e alla Dietetica. Partecipa inoltre a corsi e master di Nutrizione Umana destinati a laureati di diversa provenienza culturale.
È stato segretario generale e successivamente tesoriere della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e ha preso parte a diversi progetti di ricerca europei e italiani. È componente del gruppo di coordinamento per la formulazione dei Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la popolazione italiana (LARN).
I suoi principali interessi di ricerca sono la valutazione dello stato di nutrizione, la determinazione dei fabbisogni di nutrienti e di altre sostanze d’interesse nutrizionale, la prevenzione delle malattie cronico-degenerative, gli effetti nutrizionali e funzionali degli alimenti, le relazioni fra stato di nutrizione e funzioni dell’organismo.