ROMA – Con 130 mila attività, 360 mila occupati, 7 miliardi di euro di valore aggiunto e 500 milioni di transazioni commerciali il bar è uno dei luoghi più apprezzati e frequentati dai consumatori. Nonostante l’indubbio successo, certificato peraltro da 20 milioni di persone che ogni giorno lo frequentano, i problemi non mancano.
Nel 2013 i bar che hanno chiuso sono stati 13.025 mentre risulta in forte crescita il numero di attività gestite da imprenditori stranieri (+50% rispetto al 2011), a cominciare dai cinesi. Oggi sono oltre 18 mila gli esercizi gestiti da imprenditori non italiani. La crisi c’entra ma da sola non basta a spiegare le dimensioni di tanti insuccessi.
C’entra anche l’emergere di nuovi bisogni dei consumatori che hanno dato vita a nuovi modelli d’offerta mettendo ai margini del mercato molte di quelle imprese che non hanno saputo vedere il cambiamento.
E’ negli anni ’80, ad esempio, che si sviluppa il “lunch bar”, un ponte tra la formula del bar e quella del ristorante, per soddisfare la domanda di pasti funzionali che, soprattutto nei grandi centri urbani, diventa importante.
Non si deve trascurare, infatti, che sono circa 12 milioni gli italiani che pranzano abitualmente fuori casa in una mensa, in un bar, in un ristorante o direttamente sul luogo di lavoro.
All’opposto, si sviluppa enormemente, negli ultimi dieci anni, l’offerta serale. Sono 21 mila i bar che, in varie modalità, esprimono l’offerta di “intrattenimento” serale. Dal classico bar del corso al bar trendy frequentato da giovani, principalmente nelle aree della movida. Questi cambiamenti richiedono capacità di interpretazione e di adattamento da parte delle imprese chiamate a prendere decisioni che modificano l’offerta, a volte anche profondamente.
Quelli che avete appena letto sono alcuni degli argomenti usati giovedì mattina dal presidente della Fipe Lino Stoppani per presentare Il Manuale di Business del Bar, realizzato da Fipe e Confcommercio nell’ambito della collana editoriale Le Bussole, ha lo scopo di mettere a disposizione delle imprese, attuali e future, gli strumenti per leggere il cambiamento e migliorare la redditività delle gestioni.
Per questo affronta, con linguaggio pratico ed operativo, i temi fondamentali della vita di un’impresa: dalla formazione del prezzo al conto economico, dalla scelta della location alla gestione del personale fino alla comunicazione verso i clienti ed all’innovazione tecnologica.
Per leggere tutta la relazione del presidente con tabelle e grafici basta cliccare qui sotto
http://www.fipe.it/files/note-stampa/2014/20-11-2014_sintesi_stampa.pdf